A che età si perdono i capelli e inizia la calvizie? – Calvizie maschile età
L’alopecia androgenetica, che è il tipo di calvizie più comune in assoluto, dipende da una “macabra” combinazione tra androgeni (in particolare il testosterone e diidrotestosterone) e una particolare predisposizione genetica. Per cui circa un terzo di coloro che sono geneticamente predisposti a perdere i capelli inizia a notare il problema in età inferiore ai 30 anni. I due terzi rimanenti subisce gli influssi negativi della calvizie dopo i 30 anni.
Soggetti particolarmente sensibili agli androgeni possono presentare perdite cospicue già durante l’adolescenza ed arrivare ai 20 anni con una situazione piuttosto compromessa.
Preoccuparsi della calvizie già a 18 anni?
Potrebbe sembrare un capriccio ma se i genitori hanno problemi di diradamento dei capelli o calvizie, è altamente consigliabile sottoporsi a visita medica in età giovanissima per verificare la predisposizione alla caduta capillare. Purtroppo la probabilità è elevatissima e il paziente dovrà cercare di attuare una strategia per rallentare il processo di perdita dei capelli. Ovviamente in età così giovane il consiglio non è diretto al trapianto dei capelli ma a terapie mirate che stimolino il ciclo di vita dei capelli allungando la fase anagen.
In questi ultimi anni la terapia al plasma ricco di piastrine si è dimostrata la scelta più efficace per contrastare la calvizie e stimolare la ricrescita.
Calvizie maschile in età giovanile: Si può fare il trapianto capelli?
La risposta – considerando un paziente di 20 anni con calvizie esteticamente rilevante – affronta il quesito da tre diversi punti di vista: tecnico, psicologico e strategico.
- Dal punto di vista tecnico ovviamente la procedura chirurgica è totalmente fattibile. Non esiste alcuna controindicazione biologica per quanto riguarda la giovane età del candidato paziente.
- Dal punto di vista psicologico va considerata che la calvizie può generare – principalmente in un soggetto di giovanissima età – pesantissimi disagi psicologici con probabili momenti di depressione, perdita di sicurezza ed autostima. Il trapianto capelli può essere consigliato per evitare questo problema anche se il paziente dovrà essere consapevole che dovrà “gestire” la perdita dei capelli negli anni successivi.
- Strategicamente la scelta deve essere attuata tenendo in considerazione queste circostanze. Se il paziente si opera in giovanissima età, è certo che i capelli nativi continueranno a cadere e che quindi prima o poi bisognerà fare un secondo intervento. Se il paziente non si opera fino alla conclusione della caduta, avrà diversi anni di disagio psicologico che potrebbero segnare definitivamente la personalità dello stesso.