Mascherare la calvizie con la tricopigmentazione
Tricopigmentazione: in cosa consiste
Per prima cosa è fondamentale chiarire cosa sia la tricopigmentazione. La tricopigmentazione fa parte di quel gruppo di trattamenti estetici che utilizzano la micropigmentazione della cute come per esempio tatuaggi o il trucco permanente, ma in maniera più evoluta. Questa tecnica è in grado di ricreare, in aree colpite da calvizie androgenetica o altri tipi di alopecia, la presenza di capelli nel cuoio capelluto, donando un aspetto rasato che non lascia intravedere il diradamento.
La tricopigmentazione è un tatuaggio?
Quando si parla di tricopigmentazione, è facile pensare che si tratti di un comune tatuaggio in quanto vengono utilizzati strumenti molto simili con i quali viene rilasciato nella cute il pigmento colorato. In realtà sono numerose le differenze tra le due tecniche:
Per esempio le attrezzature sono intenzionalmente studiate per poter operare in un’area delicata come il cuoio capelluto con meccanismi aventi calibrature specifiche. Un’altra differenza sta nell’ago impiegato: la punta, che serve per forare la cute, è liscia e possiede una parete porosa tramite la quale viene rilasciato il pigmento colorato in dosi controllate.
Questa strumentazione permette di collocare il pigmento sulla cute in maniera molto più superficiale rispetto a tatuaggi dove il colore arriva in profondità del derma. Di fondamentale importanza la quantità e il posizionamento dell’inchiostro; infatti se viene depositato in maniera eccessiva, il risultato potrebbe essere gravemente compromesso. Infine l’inchiostro non è permanente, ma riassorbibile el giro di 12/24 mesi.
Tipi di tricopigmentazione
Il trattamento di tricopigmentazione del cuoio capelluto prevede diverse metodologie eseguite in base alla tipologia di perdita dei capelli, ma in sostanza si possono ragguppare in:
Tricopigmentazione effetto rasato
Questa procedura permette di ricreare sul cuoio capelluto l’effetto rasato della capigliatura grazie al disegno di puntini che simulano lo stile del capello tagliato a zero. Se eseguita da mani esperte, il risultato estetico è indistinguibile dagli altri capelli. Viene consigliata nei casi in cui l’alopecia interessi aree troppo estese per altre tecniche di tricopigmentazione. Logicamente l’effetto di tridimensionalità viene a mancare, visto che i puntini sono solamente disegnati, ma l’esito finale sarà veramente notevole.
Tricopigmentazione effetto densità
Già il nome fa intendere di cosa si tratta: in questo caso, la tricopigmentazione consente di infoltire a livello ottico una chioma diradata grazie alla rimozione del contrasto di colore tra i capelli e il cuoio capelluto bianco. Conseguentemente l’eliminazione delle trasparenze diminuisce la visibilità della cute sottostante regalando nuovamente un’immagine più folta alla capigliatura.
Tricopigmentazione correzione cicatrici
In questo caso vengono coperte le aree con esiti cicatriziali sul cuoio capelluto dove da tempo non crescono più i capelli in maniera naturale. Questo in genere accade come conseguenza di interventi chirurgici, trapianti di capelli con tecnica FUT (quindi il prelievo di una striscia di pelle che residua una cicatrice) o semplici traumi. Anche in questo caso si decide di intervenire riducendo il contrasto cromatico tra la cute diradata e il resto del cuoio capelluto.
Come avviene la tricopigmentazione?
Il primo passo è sottoporsi ad un consulto con l’operatore, durante il quale si potrà verificare la reale fattibilità del trattamento pianificando il disegno definitivo dell’attaccatura. Il numero delle sedute in genere è 3 durante le quali in maniera graduale viene raggiunto l’effetto di copertura desiderato. Poi vengono eseguiti dei richiami (1-2 volte all’anno) come mantenimento del risultato, dato che i pigmenti sono riassorbibili e con il passare del tempo il colore tende a scomparire. In base alla vastità della zona da trattare e alla risposta del paziente nella capacità/velocità di assorbimento del pigmento, cambia la durata delle sedute iniziali: da un minimo di 1 ora ad un massimo di 3 ore. Mentre le sedute di mantenimento richiedono minor tempo. In linea di massima il trattamento di tricopigmentazione non è doloroso e varia a seconda della sensibilità della singola persona, al bisogno è possibile l’applicazione di creme anestetiche.
In genere la tricopigmentazione non è dolorosa ma a seconda della sensibilità dei singoli individui è possibile utilizzare all’occorrenza delle creme anestetiche.
Tricopigmentazione temporanea o permanente?
Per coloro che scelgono questo trattamento come soluzione estetica al problema della calvizie, questa domanda è sicuramente lecita. D’altra parte optare per una soluzione permanente, come avviene nei normali tatuaggi, eviterebbe le sedute di mantenimento che comportano, oltre alla spesa economica, anche una perdita di tempo dovuta agli spostamenti spesso necessari per recarsi presso gli operatori più qualificati. Al contrario, la maggioranza di coloro che operano nel settore, oggi sceglie la tricopigmentazione semipermanente con l’utilizzo di pigmenti totalmente riassorbibili nel giro di 12-24 mesi, evitando così cambiamenti di colore (ad esempio il colore nero tende a diventare bluastro o verdastro) o dilatazioni dei contorni che fanno apparire meno nitido il risultato finale. Potrebbe infatti succedere che i puntini disegnati durante la seduta si espandano modificando forma e colore: un danno estetico rilevante soprattutto in casi di tricopigmentazione effetto rasato dove il “puntino” permette di conseguire la naturalezza del risultato.
La tricopigmentazione è un’alternativa alla protesi
La procedura di tricopigmentazione è un strada seguita da molte persone che utilizzano protesi capillari, le quali al giorno d’oggi permettono di raggiungere buoni risultati in termini di resa estetica. Nonostante ciò richiedono molto tempo a livello di cura settimanale e con il passare del tempo molti si stancano e decidono per uno stile rasato possibile con la tricopigmentazione.
Con la tricopigmentazione si possono usare lozioni o altri rimedi che coprano il diradamento?
Molte persone che si sottopongono alla tricopigmentazione temono di dover smettere di assumere il minoxidil o finasteride ad uso topico che permettono di preservare il più possibile i capelli residui. In realtà basterà sospendere, per una decina di giorni prima e dopo le sedute, le applicazioni di prodotti sullo scalpo, mentre sarà tranquillamente possibile continuare le cure per l’alopecia androgenetica.
Vantaggi della tricopigmentazione
- Non è dolorosa
- Non è un intervento chirurgico, quindi non ci sono le relative complicazioni e necessità di convalescenza
- Ha un costo inferiore rispetto al trapianto dei capelli
- Si possono continuare le terapie topiche tranne che nell’immediato periodo pre e post trattamento
- Maggior praticità e libertà rispetto a cosmetici e protesi
- Completa reversibilità se si opta per quella semipermanente